CONCORSO NAZIONALE DI POESIA "SAN MARTINO" - I° EDIZIONE 2015
RODOLFO VETTORELLO PRIMO CLASSIFICATO PER LA SEZIONE A TEMA LIBERO
RODOLFO VETTORELLO PRIMO CLASSIFICATO PER LA SEZIONE A TEMA LIBERO
Premio SAN MARTINO IN CAMPO
PLATERO SOGNA ED IO SOGNO PLATERO (liberamente ispirata a “Platero y yo” di Juan Ramon Jimenez) Il tramonto di porpora si spegne negli stessi cristalli che lo insanguinano e la pineta verde immobilizza la magia d’un momento in un’immagine. Semi d’occaso gli occhi di Platero e tremolio di labbra per infrangere lo specchio verde e blu d’una pozzanghera. Si prolunga il tramonto nella sera con la dolcezza mite d’un addio. Si tinge l’ora d’un colore che sa di eternità. Platero vive come vivo e gioca, gioca coi cani, i gatti ,il vicinato; nei giorni dell’autunno, qui a Moguer l’aria trasporta una tranquilla festa di belati, di ragli arditi e grida di bambini. Dormiveglia del giorno appena nato e concerti di rondini impazzite; depone il sole alla finestre aperte la sua allegria sfrenata. Sembra, Platero, che questa nostra vita si disperda e un’altra forza ci zampilli dentro, salendo come stelo dal roseto, su verso il cielo. Platero beve stelle dentro un secchio poi torna alla sua stalla, affaticato osserva col suo sguardo di velluto, venato di tristezza che affloscia le sue orecchie come foglie, la tiepida allegria della sua casa. E’ un grande amico, l’asino d’argento di bimbi e cani e sole e di farfalle e della bimba bianca come un giglio con la sua zolla madida di tisi. Platero che conosce e sa patire sopporta la sua febbre e il lieve peso. Caduta in fondo al pozzo, questa notte insieme a una voragine di stelle una sottile lamina di cielo. Platero sogna ed io sogno Platero. Senza denaro e senza una valigia i passeri si levano nel cielo con ali aperte alla felicità. Nella sua gabbia di metallo verde un canarino è morto qui a Moguer. In una notte pallida di luna troverà casa a lato d’un roseto. Uscirà da una rosa a primavera, con il suo manto giallo, come altra rosa dalla sua corolla. Se mi fermassi un giorno in un paese vorrei tenere a farmi compagnia, un asinello candido, d’argento. Un dolce amico per andare insieme per gli sterrati bianchi a primavera. Un asino fratello cui parlare come si parla a chi, se non risponde, è solo perché aspetta di capire. Sogno un Platero, un asino d’argento e sogno che lui sogni, quando sogna, di avere per amico solo me. |